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Tredici gol dalla bandierina di Ettore Castagna
Domenica, 14. Luglio 2019, 20:00
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La rassegna Suoni della Murgia 2019 omaggia Agorateca con lo spettacolo musicale Tredici gol dalla bandierina di Ettore Castagna
Rubbettino, Velvet, 2018

La pista del libro incrocia letture e dialogo con il pubblico a musiche e canzoni eseguite dallo stesso autore, canzoni d'autore degli anni '70 e '80 tradotte in dialetto calabrese ed arrangiate per chitarra battente, strumento antico e affascinante.
Tredici gol (veramente) segnati dalla bandierina fra il 1974 e il 1981 sono la metafora e la parabola di una giovinezza intera. Quella di un ragazzo di Catanzaro che sogna vita, musica e rivoluzione rivolgendosi alla presenza quotidiana e mitica di Massimeddu (Massimo Palanca), leggendaria ala sinistra del Catanzaro di quegli anni.
Un’intera città e un’intera regione, da sempre ai margini della vita nazionale, vivevano le gesta sportive di Palanca come un momento di riscatto e, per molti ragazzi degli anni ’70 calabresi, Palanca diviene il piccolo Mao-Tze-Tung del tiro a effetto, l’ala sinistra di sinistra, il leader capace di far sognare. Con lui cerca un dialogo irreale Vito Librandi, uno dei ragazzi del ’77 calabrese, mentre lo scenario della sua vita si sviluppa lungo la linea d’ombra della nascita, della crescita e del declino del grande movimento giovanile antagonista degli anni ’70, un fenomeno unico in tutta l’Europa occidentale.
E’ la Rivoluzione vista e sognata dalla provincia, con quel filo di ironia e surrealtà che trasforma in leggenda minore la quotidianeità dei meridionali a segnare la sua vita e la sua formazione. Probabilmente anche il suo futuro.
Tutto si discute e si trasforma nella luce irregolare e travolgente di quegli anni: l’amore, la politica, l’impegno civile, la coppia, la libertà sessuale.
Il fondale è quello degli anni '70 e i primi anni '80 nel quale i ragazzi del '77 vivono una trasformazione più grande delle loro forze ma hanno la caparbietà e il coraggio di coltivare idee e progetti.
Un’immagine diversa e molto contemporanea di quello che è un Sud spesso considerato solo periferia e che, invece, qui si presenta tutto come laboratorio sentimentale, culturale, generazionale.
Un racconto agrodolce nel quale illusioni e disillusioni di una generazione intera che cerca di salvarsi dalla certa condanna all’emigrazione, vengono filtrate dentro un orizzonte simbolico nel quale la vita provinciale di una classe di liceo e gli eventi calcistici trovano una fusione e un equilibrio bello e imperfetto.
Che non potrà durare.


Luogo Agorateca, Istituto Tommaso Fiore, Via S. Lorusso, 1 - Altamura
Ingresso gratuito.
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